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La capitale Cubana rivela il proprio panorama urbano-architettonico ereditato dalla rivoluzione del 1959. La grandiosità della Cuba di Castro, consumata come gli intonachi dei palazzi, è qui rappresentata da uno spazio apparentemente immutabile ma comunque profondamente vissuto. Nella capitale cubana come a Napoli tutto appare intimamente vissuto, corroso dall’incessante avanzare del tempo. L’ambiente diventa così la somma delle esperienze vissute al suo interno, emancipato da semplice spazio in cui vivere a spazio vivente. I luoghi raccolti nelle due città parlano di se in prima persona, offrendo la possibilità di accedere a un vissuto descritto con semplicità. Il tempo sembra quasi fermo, ed effettivamente si ferma.

A Napoli come all’Avana un attimo vale l’altro, perché non è questione di attimi. È questione di tempo.

 

 

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